Bruchi di sfinge testa di morto nel campo…
Non ci facciamo mancare nulla a Parsec Agricultura, abbiamo trovato anche tre esemplari di bruchi di sfinge testa di morto, certo non così comuni a questa latitudine.
La sfinge testa di morto o atropo è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in Eurasia e Africa.
L’espressione “testa di morto” è dovuta a un tratto molto caratteristico di questa falena, che la distingue da tutte quelle con cui condivide l’areale: sul lato dorsale del torace spicca una macchia biancastra, con due puntini neri, che ricorda la forma di un teschio. Per quanto riguarda la nomenclatura scientifica, il termine “Acherontia” si riferisce all’Acheronte (in greco Ἂχέρων), uno dei fiumi infernali che secondo la mitologia greca occorre attraversare per accedere al regno dei morti. L’epiteto specifico “atropos” invece deriva dal nome di una delle tre moire greche, Atropo (in greco Ἄτροπος), a cui era assegnato il compito di recidere il filo della vita.
Come tutti gli sfingidi A. atropos ha un corpo massiccio fusiforme coperto da una folta peluria, delle antenne piumose e delle ali aerodinamiche disposte sull’addome come gli spioventi di un tetto. La falena ha delle notevoli dimensioni, con un peso di 1.5 g, un corpo lungo 6 cm e un’apertura alare di 90–130 mm; in molte parti del suo areale risulta la falena dalle dimensioni maggiori e in Europa è seconda solamente alla saturnia del pero. Le antenne sono robuste, di diametro costante e presentano degli uncini all’estremità. La pagina superiore delle ali anteriori è brunastra, marmorizzata di biancastro e nerastro, e con una cellula discale bianca. Quella delle ali posteriori invece è gialla con due ampie bande ondulate marrone scuro. L’addome è giallo con bande nerastre trasversali, simile a quello di un calabrone. La spiritromba è breve, più corta del torace, robusta, rigida e ricoperta di peluria. La colorazione può variare in intensità e i disegni sulle ali e sull’addome possono essere più o meno definiti. Anche la caratteristica macchia a forma di teschio sul lato dorsale del torace alle volte può essere assente.
La sfinge testa di morto è una specie paleotropicale, presente nelle regioni afrotropicale e mediterranea. Vive permamentemente e si riproduce in Africa e nella parte meridionale del bacino mediterraneo e in una parte dell’Asia occidentale. Il suo areale ha come confine orientale il Kuwait e l’Arabia saudita e si spinge a occidente fino alle isole Canarie e all’arcipelago delle Azzorre. Da maggio a settembre hanno luogo le migrazioni verso nord che portano gli animali in Europa, fino alla Scandinavia meridionale e all’Islanda. Il limite settentrionale dell’areale si è spostato verso nord negli ultimi anni grazie al carattere più mite degli inverni. È stata trovata frequentemente in paesi dell’Eurasia occidentale, ma soli pochi individui riescono a svernare con successo in queste zone.
A. atropos frequenta boscaglie aperte e predilige luoghi secchi e assolati in cui si trovino piante appartenenti tra le altre, alle Solanaceae (come la belladonna, il giusquiamo, il tabacco e specialmente la patata), alle Verbenaceae, alle Bignoniaceae e alle Oleaceae.
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